Suzhou – la città cinese famosa in tutto il mondo per la qualità della sua seta e la particolare tecnologia di tessitura, gemellata con Venezia dal 1980 – è stata protagonista di una cerimonia, promossa dal Comune di Venezia e dal Comune di Suzhou e organizzata dall’Istituto Confucio presso l’Università Ca’ Foscari Venezia in collaborazione, dove si sono incrociate le culture.
Danze, movimenti, acrobazie, spade, ventagli fatti volteggiare e poi i riti propiziatori per risvegliare il drago e il leone come buon auspicio per un 2024 ricco di pace e serenità. Le due città che si trovano alle due estremità dell’antica Via della Seta si sono unite nel segno di Marco Polo, per dare vita ad un evento che si inserisce nel calendario ufficiale dei 700 anni dalla morte del mercante e viaggiatore veneziano a cui anche il Carnevale di Venezia “Ad Oriente. Il mirabolante viaggio di Marco Polo” è dedicato.
Sul palco, che ha visto la presenza del consolato cinese generale a Milano, anche l’assessore alla Promozione del territorio del Comune di Venezia, Paola Mar, e Laura Fincato, Cittadina Onoraria di Suzhou.
“Celebriamo un’amicizia che dura da 700 anni, da quando Marco Polo partì per un lungo viaggio verso la Cina, dove soggiornò per oltre 16 anni – ha detto Mar - L’Anno del Dragone è iniziato solo 4 giorni fa e lo abbiamo festeggiato insieme, mentre con il martedì grasso si conclude il Carnevale di Venezia. Credo che non ci potesse essere occasione migliore per rafforzare i legami tra la nostra città e la Cina, soprattutto con queste suggestive cerimonie ed esibizioni sul palcoscenico di Piazza San Marco”.
"Sono felice di essere nella piazza più bella del mondo per celebrare insieme ai nostri amici cinesi il grande viaggiatore veneziano Marco Polo, che ha avuto il coraggio di esplorare terre sconosciute - ha aggiunto Fincato - Il Carnevale di Venezia oggi ci unisce e ci parla di una storia di grande civiltà. La nostra città è gemellata con Suzhou dal 1980 e vogliamo portare avanti questo rapporto di amicizia e solidarietà per tanti tanti anni ancora, continuando a conoscerci e rispettarci".
Ad aprire la manifestazione una sfilata di 22 costumi tradizionali cinesi, di cui 13 femminili e 9 maschili. Attraverso tessuti e tecniche diverse, il popolo cinese ha mostrato l’evoluzione dell'abbigliamento negli ultimi mille anni, dalla dinastia Tang ai tempi moderni. Gli abiti comprendevano sia gli eleganti completi tradizionali con elementi di seta di Suzhou sia i suggestivi nuovi costumi di broccato Song, patrimonio culturale immateriale dell'umanità, tutti contenenti elementi tradizionali e moderni della cultura cinese. Il design di questi abiti si basa sull’estetica naturale della città d'acqua di Suzhou e combina tecniche di tessitura locali famose in Cina.
A seguire una esibizione della Weisong School con la danza dei ventagli che ha catturato gli applausi del pubblico. E poi duelli con le spade, dimostrazioni di arti marziali, coreografie acrobatiche e di Tai Chi fino ai riti propiziatori per risvegliare il Drago che è stato fatto volteggiare su Piazza San Marco.
La danza del drago è una danza tradizionale cinese eseguita soprattutto durante le celebrazioni di alcune festività. Il termine Wushu significa arte marziale, è nato in Cina ed è l’arte marziale più antica che ha dato origine alle altre discipline marziali. Il drago viene realizzato in modo da poter essere mosso da un insieme di persone secondo movimenti coordinati che mimano quelli sinuosi dell’animale mitico e si traducono in una vera e propria “danza” in cui a movimenti rettilinei si associano percorsi circolari.