La storia e l'attualità della medicina tradizionale cinese in esposizione alla Scuola Grande di San Marco. È stata inaugurata ieri la mostra "La medicina Woo nel Celeste Impero", che approfondisce il ruolo della scuola di Wumen nella medicina cinese e la ricerca sulle malattie febbrili, antesignana della microbiologia, batteriologia e immunologia. Allestita al Corridoio della Porta d'Acqua dell'Ospedale Civile di Venezia e parte del ricco calendario di celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, resterà visitabile fino al 28 febbraio 2025.
Uno dei luoghi più importanti della storia della medicina veneziana e dell’Occidente apre quindi le sue porte alla cultura medica cinese, in occasione della terza edizione del Festival di Storia della Salute, intitolato "Esplorando".
Venezia da oltre quarant’anni anni è gemellata con la bellissima Suzhou, antica città della Cina orientale situata sul Fiume Azzurro, distante poche decine di chilometri da Shanghai. Strettamente legata a Marco Polo, che la governò nel nome di Kublai Khan e la descrisse come “nobile e ricca, aggraziata da più di 6000 ponti, tanto grandi da lasciar passare intere galee” nel suo Milione, vanta oltre 2500 anni di storia e, ad oggi, è nota come la “Venezia d’Oriente”. Suzhou lega la sua storia alla millenaria medicina tradizionale cinese, con un grande Ospedale che è diventato un punto di riferimento per tutta la Cina, affiliato alle Università di medicina tradizionale cinese di Nanchino e di Shanghai.
Già nel 2017 una mostra, realizzata grazie all'apporto anche materiale da parte cinese, produsse interesse culturale e specifico, interesse che, nel contesto poliano, si rinnova proprio con un dialogo con la realtà medicale cinese. L'esplorazione di Marco Polo resta un buon paradigma metodologico per dare significato anche ad altre ricerche nel mondo della medicina, delle scienze umane, della tecnica e dell'arte, dell'etica ed in generale di tutto ciò che pensiamo possa e debba diventare un terreno necessario per la salute.