Nell’anno in cui cadono i 700 anni dalla morte di Marco Polo, che ha per primo esplorato il mercato “orientale” compiendo una parte delle sue avventure anche via mare, il Salone Nautico Venezia, che si svolge dal 29 maggio al 2 giugno 2024, omaggia il famoso viaggiatore veneziano dedicandogli una serie di appuntamenti.
Ad aprire la giornata dedicata a Marco Polo oggi, sabato 1 giugno, l'incontro all'Arena for a Tree “Quanto è famoso Marco Polo in Cina?”, tenuto dalla professoressa Hu Lanbo della rivista Italia/Cina, e da Danilo Riponti. Durante questo intervento a due voci, è stato spiegato come Marco Polo sia visto in Cina, come personaggio storico e come ponte di civiltà tra Italia e Cina, due popoli che per molti aspetti si somigliano, nell’amore per la famiglia o per la cucina, ad esempio. Arrivando in Estremo Oriente passando dalle province del Xinjiang, Gansu e fino ad Hangzhou, nell’attuale Zhejiang, il celebre veneziano, come è stato spiegato nel corso dell'evento, è per gli italiani un simbolo di diplomazia e pace; anche in Cina si sta diffondendo questa idea, soprattutto grazie ai progetti di studio in Italia per studenti cinesi, come il Programma Marco Polo, e alla sempre maggiore diffusione del Milione.
In Area Sommergibile Dandolo, alle ore 16, ha preso il via la conferenza "Geopolitica marittima della Cina al tempo di Marco Polo", che ha visto gli interventi dell’Ammiraglio Roberto Domini, Generale Massimo Mattozzi e di Danilo Riponti. La tematica al centro della conferenza è stata quella della potenza della Cina anche a livello marittimo nell’epoca in cui Marco Polo vi giunse e nelle successive, ed è stata affrontata evidenziando le caratteristiche e la percezione della figura dell'esploratore veneziano, nonché i tratti principali della storia della geopolitica marittima, le spedizioni marittime dell’‘ammiraglio’ Zheng He e l’invasione per mare del Giappone da parte di Kublai Khan. Secondo quanto emerso, si è abituati ad associare la figura di Marco Polo a quella di un banale mercante, mentre andrebbe invece considerato come uomo di grande diplomazia e capacità di dialogo. Attenzione è stata posta anche su come, nonostante alcune circostanze e la filosofia della civiltà cinese lo abbiano in ultimo impedito, la Cina sia stata vicinissima a diventare la prima potenza marittima del mondo.
I più piccoli, invece, si sono potuti cimentare in diverse attività didattiche e laboratori, come "Vuoi giocare con la lingua che ha imparato Marco Polo?": ripercorrendo una mappa del viaggio di Marco Polo, un’insegnante di cinese ha infatti proposto, sempre in Area Sommergibile Dandolo, un laboratorio di lingua cinese per bambini. A seguire, al Pontile Scali si sono tenute le letture animate su Marco Polo e il suo meraviglioso viaggio, a cura di Anita Possamai, artista e costruttrice di figure, e Sandro Buzzatti, attore teatrale.
Sempre visitabili anche le opere artistiche dedicate al viaggiatore veneziano. Nei giardini dello spazio Thetis i visitatori hanno potuto ammirare “Il sentiero di Marco Polo” di Simone Meneghello e Robert Phillips, un omaggio all’esploratore nel 700° anniversario della sua morte. L’opera è una sorta di viaggio concettuale attraverso le tracce del passato, un’esplorazione della memoria e dell’assenza. Attraverso una serie di volumi senza titoli identificativi, traccia un cammino ideale che parte dall’Arsenale veneziano, come un sentiero che si “srotola” da ovest a est lungo 30 metri, e realizzato con 50 volumi enciclopedici bianchi, con sovrascritto parte de “Il Milione” di Marco Polo.
Daniele Massaro ha portato invece nella Tesa 91 il suo “Sospiro d’Eterno”, che rappresenta il palo di Casada dei palazzi nobili a Venezia, raffigurati già nei dipinti del XVI secolo. L’opera nasce da una Bricola, prima albero di rovere, cresciuto per 100-150 anni in un bosco, con la sua linfa vitale testimone della vita in montagna. Oggi, con le sue crepe ed erosioni, racconta la storia della sua esistenza e, come una moderna Cenerentola, si trasforma, da brutta e sporca, in un manufatto elegante e raffinato.