A Venezia un monumento a Marco Polo non c’è. Eppure ci fu un momento, gli anni Quaranta dell’Ottocento, in cui lo si volle e anche con ardore. Uno scultore famoso, Luigi Ferrari (1810 - 1894), lo progettò ed eseguì il disegno.
La mostra "Marco Polo e il monumento che non c’è. Una storia ottocentesca e una restituzione contemporanea" realizzata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, dall’Università Ca’ Foscari Venezia (Venice Centre for Digital and Public Humanities – VeDPH, e Fondazione Ca’ Foscari), grazie al contributo della Regione del Veneto, Ministero della cultura, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, Venezia, ripercorre questa vicenda e la ripropone in un’esposizione presso Ca' Foscari Zattere narrando attraverso i documenti questa ipotesi mai realizzata e riproducendo virtualmente la statua per “materializzare” davanti agli occhi dei visitatori come sarebbe potuta essere.
Perché è interessante riprendere questa vicenda che si snoda lungo la mostra? Innanzitutto perché ci ricorda una stagione ricca di slanci culturali, economici e scientifici che non a caso sfociò nella rivoluzione del 1848-49. Non è l’unico motivo di attenzione. Questa storia ci mette a confronto con i percorsi a ritmo alterno della memoria storica e dell’oblio: Marco Polo, celebre nel suo tempo, fu dimenticato a lungo, poi la sua figura parve corrispondere alle rivendicazioni identitarie di una città sottomessa. Per poi essere ricacciato nell’ombra dalle ragioni della didattica patriottica unitaria che invocava nuovi monumenti.
In mostra si potrà ‘vedere’ realizzato il progetto del monumento dello scultore Luigi Ferrari, pur in forma ridotta: una riproduzione in 3D, realizzata da FabLab Venezia eseguita sulla base del disegno dell’artista, consente la restituzione di ciò che non è venuto alla luce per le ragioni che la mostra chiarisce. E invita tutti i visitatori a immaginare l’opera collocata là proprio dove doveva erigersi, in campo Santo Stefano, sostituendola virtualmente alla statua di Niccolò Tommaseo che prese il suo posto.
Ed è un invito all’immaginazione che viene esteso a tutti i visitatori perché in fondo quel che non c’è può ancora parlarci.
L'inaugurazione avverrà martedì 4 febbraio 2025, e la mostra sarà visitabile fino al 28 febbraio negli spazi di Ca' Foscari Zattere - Tesa 1 con orario da lunedì al sabato 10.00-18.00, mentre la domenica 15.00-18.00. Inoltre, sabato 8, 15, e 22 febbraio alle ore 11.00, e giovedì 6,13, e 20 febbraio alle ore 16.00 sarà possibile partecipare alle visite guidate a cura di Tiziana Plebani (curatrice).