La città cinese di Quanzhou, nella provincia del Fujian, ricorda Marco Polo nei 700 anni dalla sua morte

30 Ottobre 2024

Le celebrazioni ufficiali per i 700 anni della morte di Marco Polo per un giorno si sono spostate a Quanzhou, in Cina, con la cerimonia di svelamento di una statua in granito bianco dedicata al grande viaggiatore veneziano, realizzata dallo scultore Wu Deqian, maestro di arti e mestieri di livello nazionale in Cina. Situata vicino al punto da cui Marco Polo si presume sia partito per tornare a Venezia, vicino al Jiangkou Wharf (antico molo), uno dei 22 siti patrimonio mondiale di Quanzhou, la statua è alta 4,25 metri e rappresenta un simbolo della connessione storica tra Oriente e Occidente.

A prendere parte all'inaugurazione di oggi, mercoledì 30 ottobre, promossa dalla Municipalità di Quanzhou, il console generale d’Italia a Canton, Valerio De Parolis, il vicesindaco della città cinese, Yao Fei, e il consigliere presso il Dipartimento Affari Europei del Ministero degli Affari Esteri cinese, Han Xiaoyan.

La città di Quanzhou, nella provincia del Fujian, è un importante punto di partenza dell'antica Via della Seta marittima. Durante le dinastie Song e Yuan, era conosciuta come il più grande porto dell'est e aveva scambi commerciali con più di cento Paesi del mondo. Marco Polo, il grande viaggiatore veneziano, visse in Cina per diciassette anni e, prima di tornare in patria, trascorse due anni proprio qui, a Quanzhou: dopo essere tornato in Italia, completò “Il Milione”, in cui definì Quanzhou come uno dei porti più grandi del mondo, lodando molto la scena dei numerosi mercanti che vi si riunivano in quel periodo.

A 700 anni dalla morte del mercante, la città cinese gli rende omaggio dedicandogli una statua in granito bianco, alta 4,25 metri, che porta la firma del noto scultore fujianese Wu Deqian. L'immagine che ha ispirato la statua è stata scansionata da libri e da alcune immagini di mosaico conservate in Italia, mentre le parole di buon auspicio per le dimensioni provengono dalla terminologia professionale del “governante cinese Lu Ban”.

Il console generale De Parolis, durante il suo discorso, ha sottolineato come l’inaugurazione della statua rappresenti un’importante occasione non solo per celebrare il contributo di Marco Polo all’esplorazione e agli scambi culturali volti a connettere mondi lontani a lungo sconosciuti l’uno all’altro, ma anche un tributo alla curiosità, allo spirito di avventura e al desiderio di comprensione reciproca.

In seguito alla cerimonia, si è tenuto il simposio “Marco Polo e la Cina” presso il Quanzhou Overseas Transportation History Museum, al quale hanno preso parte anche Massimo Andreoli, per il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei Settecento Anni della Morte di Marco Polo, e Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi, tra i curatori della mostra “Viaggio di conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra oriente e occidente”, organizzata e promossa dall’Ambasciata d’Italia a Pechino e dall’Istituto Italiano di Cultura di Pechino ed esposta attualmente presso il World Art Museum di Pechino.

 

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